Alphorn è il Centro per le Relazioni con la Svizzera di Firenze e la Toscana ideato, fondato e diretto da
Daniele Cardelli; promuove i rapporti fra Firenze (la Toscana) e la Confederazione Elvetica nei più diversi ambiti, svolgendo anche funzioni di rappresentanza di Enti, Istituzioni culturali ed economiche, Aziende private, presso le due realtà.
Gli obiettivi di Alphorn
Alphorn ha come obbiettivo principale, fin dalla sua fondazione (1996), quello di promuovere contatti fra realtà culturali, istituzioni, professioni ed aziende elvetiche e fiorentine (toscane), creando così nuovi ponti fra queste realtà. Realizza questo scopo attraverso iniziative tese a far conoscere reciprocamente le due realtà, promuovendo in Toscana i diversi aspetti della “cultura elvetica” e in Svizzera le realtà toscane; il termine “cultura” è da noi inteso in un’accezione estensiva, comprendendovi tutte le tipicità esistenti: dai valori etici alle modalità del vivere quotidiano, dalle nuove interpretazioni culturali fino ai servizi offerti dalle imprese, dai prodotti manufatti artigianali, ai prodotti alimentari e ai piatti tipici. Le nostre iniziative sono poi particolarmente rivolte a far conoscere la “cultura elvetica dell’amministrazione politica e pubblica”, un’assoluta e riconosciuta eccellenza nel mondo. Per questo, nel 1997, su idea, iniziativa e contributo di Daniele Cardelli è stata organizzata e realizzata a Firenze (in collaborazione con il Consolato Svizzero e il patrocinio dell’Ambasciata di Svizzera) la prima “Settimana della Cultura Svizzera” – probabilmente la prima del genere in Italia -, che ha avuto tanta partecipazione e che si è ripetuta anche negli anni successivi; sempre su idea e per esclusiva iniziativa di Daniele Cardelli, nell’Ottobre 2001, abbiamo realizzato a Firenze le prime “Giornate di relazione con Zurigo”, un evento che ha riscosso un notevole successo di pubblico e molta attenzione da parte delle istituzioni, delle realtà locali e della stampa. Dopo molti anni di studi e ricerche sulla Landsgemeinde del Cantone di Glarus (vedi la foto qui sotto), l’unica assemblea legislativa, nel panorama delle democrazie occidentali, che dà la possibilità ai cittadini di votare in modo diretto e palese sulle questioni amministrative e legislative (è, insieme a quella dell’altro Cantone svizzero di Appenzell, tuttora l’unica assise di democrazia diretta dei sistemi politici occidentali) e dopo diverse reciproche visite ed incontri al massimo livello fra rappresentanti istituzionali del Cantone di Glarus e del Comune di Firenze, si è giunti, per iniziativa e dietro la spinta, l’ispirazione e il costante sentito impegno di Daniele Cardelli, – che sul tema della democrazia diretta e sulla conoscenza delle sue dinamiche, particolarmente nell’assemblea del Cantone di Glarus, lavora come analista e studioso qualificato da oltre venti anni – al riconoscimento ufficiale e alla stipula del Patto di Amicizia fra la Città di Firenze e il Cantone di Glarus .
Nella foto, la Landsgemeinde del Cantone di Glarus, la più antica forma di democrazia diretta tuttora esistente.
Fondatore e Direttore di Alphorn, Centro per le relazioni con la Svizzera – Centro di Cultura Svizzera
Prof. Dott. Daniele Cardelli
danielecardelli@tiscali.it
Tel. 055.0191066
Membro di collegamento e coordinamento del Centro
Sig. Aleardo Manieri
Socio Onorario del Centro
Prof. Umberto Gori
Professore Emerito, Università degli Studi di Firenze
Presidente del Centro interdipartimentale di Studi Strategici, Internazionali, Imprenditoriali (CSSII)
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Dal 2016 PRIMO CORSO SULLA LANDSGEMEINDE E LA DEMOCRAZIA DIRETTA
la prima MASTER SCHOOL ON LANDSGEMEINDE AND DIRECT DEMOCRACY
il Corso è aperto a tutti coloro che vogliono parteciparvi
durata: 1-2 giorni
sedi, location: Firenze, Glarus
Per formare una nuova classe di amministratori e politici che vogliono basare la loro attività sulla partecipazione, il confronto democratico e il coinvolgimento diretto dei cittadini ai processi di decisionali della politica e della pubblica amministrazione; solo in questo modo la politica torna a rivolgersi ai singoli individui (rispettando le differenze personali e rimettendo l’individuo come riferimento) e non più alle masse, alle società o ai grandi numeri; solo tramite questa via, la politica non viene più afflitta dal gigantismo spersonalizzante e patologico e non viene più negato quel diritto fondamentale – che appartiene ad ognuno – di partecipare alle scelte politiche, che proprio per loro natura, essendo la Polis di tutti, dovrebbero essere partecipate.