Scuola Master Internazionale di Studi sull’Anima
La Filosofia del Sé, come campo d’indagine e ricerca empirica, parte dall’esperienza individuale, dal “libro” più bello, ricco e affascinante, il proprio, per muovere verso la conoscenza di Sé e del mondo.
Attraverso la comprensione del significato dei propri pensieri, delle “proprie” idee ed emozioni, l’interpretazione del linguaggio simbolico dell’Anima (con i suoi archetipi e miti), si cercano le Verità interiori, la propria identità profonda (Sé), il senso del proprio viaggio qui, si cercano risposte ai perché dell’esistenza, ai problemi, alle sofferenze e ai disagi che viviamo, nel tentativo di comprendere la nostra realtà più segreta e profonda e la realtà di questi tempi nei suoi vari ambiti – dalla vita spirituale ai fenomeni culturali e di costume, dall’interiorità individuale all’economia – con i suoi mutamenti e le sue trasformazioni.
Un viaggio conoscitivo, come lo intendevano già molto tempo prima della psicologia, alcune fra le più importanti tradizioni filosofiche dell’antichità, da Pitagora a Platone con le loro scuole, da Talete a Giamblico, Epicuro, Plotino, Proclo e successivamente la filosofia ermetica e spagirica, la filosofia neoplatonica del rinascimento fiorentino, tutte ispirate al “Conosci Te stesso” dell’oracolo di Delfi, base di ogni filosofia dell’esistenza.
Un lavoro autoconoscitivo che vede anche nel “Processo d’Individuazione” junghiano uno dei più eccellenti percorsi di Filosofia del Sè (Filosofia dell’Anima, dell’Individuo e del Mondo).
Quella del Filosofo (del Sé) Analista (analista filosofico per l’Individuazione, professionista del “Conosci te stesso”) è una figura professionale che opera per attivare, stimolare ed agevolare quella conoscenza di Sé e delle cose che è la propria cura e che necessita sempre di un lavoro su più ambiti disciplinari. Il filosofo, avendo come scopo quello di rispondere al bisogno di conoscersi, evita di relegare e ridurre questo fondamentale percorso autoconoscitivo-curativo esclusivamente a trattamento clinico e di configurare l’altro nella relazione soltanto come paziente: una chiara apertura alla conoscenza di Sè come cura anche verso tutti coloro – e sono moltissimi – che non si sentono, semplicemente perché non lo sono, “pazienti” e alla formazione di coloro che vogliono operare partendo da percorsi accademici diversi.
Un’esperienza e una relazione, quella della cura filosofica (intesa nel senso del prendersi cura) attraverso il colloquio e la presa di coscienza, dove l’altro (rispetto all’analista) non è considerato come paziente, ma individuo, anima e persona in trasformazione, dove la crisi assurge, com’era anche nelle più antiche culture iniziatiche, a momento fecondo di rigenerazione e rinnovamento (dal sintomo all’autoconoscenza) attraverso un percorso verso quella conoscenza profonda di Sé come cura dell’Anima su cui si basa anche, ma soltanto nei casi di sofferenza e di cogenza del sintomo, il lavoro clinico del terapeuta.
formati come professionista del “Conosci te stesso” alla nostra Scuola